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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Il futurista Osihmen vince la lotta contro disfattismo e pensiero debole. Il Napoli batte l'Udinese 2-1

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Il Futurismo è un grande movimento antifilosofico e anticulturale di idee intuiti istinti pugni calci e schiaffi svecchiatori purificatori novatori e velocizzatori, creato il 20 febbraio 1909 da un gruppo di poeti e artisti italiani geniali. In maniera sicuramente inconsapevole, Viktor Osihmen, centravanti nigeriano del Napoli è sicuramente un futurista. E' un mistico dell'azione che combatte il passatismo sedentario sotto tutte le forme:   prudenza diplomatica, logica pessimista, neutralismo, tradizionalismo, culto del libro, biblioteche musei e professori. Adora la vita  nella sua colorata e tumultuosa varietà illogica nella sua bellezza muscolare sportiva. Armato di coraggio temerario e innamorato di ogni pericolo, arricchisce l'arte del gioco del calcio  col succo e con le vibrazioni di una vita impavidamente osata vissuta goduta. Creare vivendo. Talvolta contraddirsi. Affermare, slanciarsi, battersi, resistere, riattaccare! Indietreggiare mai! Marciare non marcire! Il

Milano chiama, Napoli risponde. Ricordando Luigi Necco nel quarto anniversario della morte

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Il 13 marzo di quattro anni fa, vinto da un brutto male, andava oltre Luigi Necco, storico giornalista partenopeo, voce storica di Novantesimo Minuto che nel tardo pomeriggio della domenica, offriva l'occasione per noi sportivi, di ammirare le immagine delle partite della giornata domenicale di campionato, dopo che avevamo ascoltato, in religioso silenzio, la trasmissione radiofonica Tutto in calcio Minuto per Minuto, in onda su Radio Rai Uno. Dal 1978 al 1993 Necco fu uno degli inviati di punta della trasmissione condotta da Paolo Valenti. Altri tempi, un calcio spiegato in maniera semplice, chiara, diretta, senza pistolotti tecnico- tattici o statistici. Un calcio narrato con anima e passione. Luigi Necco non fu solo un giornalista sportivo, volto noto di una famosa trasmissione, ma un giornalista di razza, tanto da meritare ben 3 colpi di pistola alle gambe. Era il 29 novembre del 1981. Terminata l'esperienza televisiva con la Rai, dopo essere stato eletto consigliere comuna

Bombardate Napoli: il barbaro striscione della curva del Verona. Quando il cretinismo acuto raggiunge vette impensabili

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Gli  ultrà della Curca Sud  del Verona hanno esposto nella notte all'esterno dello stadio Bentegodi uno striscione di istigazione alla violenza, con le bandiere della Russia e della Ucraina e le coordinate geografiche di Napoli: associate come macabro suggerimento ai bombardamenti in corso. In città sono in arrivo oltre duemila sostenitori degli azzurri, impegnati nella lotta per lo scudetto e i rapporti tra le due tifoserie sono storicamente pessimi.  Non è il classico striscione di sfotto' tra tifoserie avverse che spesso vediamo negli stadi italiani. Questa volta l'ideatore di tale striscione ha raggiunto cime di cretinismo mai raggiunte  nel nostro paese, nulla a che vedere con l'ironico Giuletta e' na zoccola esposto anni fa dai tifosi del Napoli. Di fronte a tale miseria umana due sono le risposte che mi attendono: sul campo una sonante e convincente vittoria del Napoli con " bombardamento" di goal da parte degli attaccanti del Napoli ed  una bella p

Napoli Milan e la sindrome dell'ostacolo del vorrei ma non posso saltato

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  Vincitori di un grande girone e poi sconfitti in finale  Perché quella sera avevamo da fare. Il Napoli ha preso alla lettera "La Rivoluzione, brano inedito  di Enrico Ruggeri. Altrimenti non si spiega l'ultima partita giocata dagli azzurri al Maradona contro il Milan.  In uno stadio pieno in ogni ordine di posti (capienza al 75%), il Napoli capolista, che aveva vinto l'ultima partita in trasferta contro la Lazio, con il piglio della squadra superiore, ha deluso le attese dei suoi tifosi. Una partita giocata al di sotto delle aspettative, una prestazione mediocre, non da prima della classe. Una partita vinta dal Milan grazie ad un goal di Giroud, giocatore di carattere, che partite decisive le ha giocate e vinte.  La disamina tecnica la lascio volentieri ai competenti. Il Napoli è tornato quello di sempre, quello del vorrei ma non posso. Una malattia dalla quale non riesce a trovare cura. E' la nostra storia, ma questo è un campionato incerto e strano, come capita spe